Il piccolo dinosauro e l’amicizia perduta
In una foresta silenziosa, un giovane dinosauro di nome Dino sogna di trovare un vero amico. Un giorno, seguendo una lucciola, incontra un cucciolo di leprotto smarrito. Inizia così un viaggio pieno di coraggio, dolcezza e scoperta, dove nasce un’amicizia che cambierà per sempre le loro vite.
AMICIZIA
Il mondo di Yago


C’era una volta, in una grande foresta verde e silenziosa, un cucciolo di dinosauro di nome Dino. Aveva una pelle morbida e scura come la corteccia degli alberi e una schiena decorata da quattro placche rosse brillanti, che sembrano petali di un fiore gigante. Dino era un cucciolo molto curioso. Ogni giorno esplorava la foresta in cerca di nuove cose da scoprire. Ma c’era una cosa che desiderava più di ogni altra: un amico. Un vero amico con cui giocare, ridere, inventare storie e correre tra gli alberi.
Ogni mattina Dino si svegliava con il sole che filtrava tra le foglie alte. Faceva colazione con foglie croccanti e poi partiva all’avventura. Incontrava farfalle, scoiattoli, uccellini… ma nessuno voleva fermarsi a giocare con lui. Forse perché era un po’ grande, o forse perché aveva quelle strane placche rosse sulla schiena. Dino cominciava a sentirsi triste. “Forse non piaccio a nessuno,” pensava mentre camminava piano piano, con la testa bassa.
Un giorno, mentre seguiva una lucciola tra gli alberi, Dino sentì un suono. Era un pianto. Un piccolo pianto sottile, come il fruscio del vento. Si avvicinò piano, senza far rumore. E sotto un cespuglio trovò una creatura piccola, tonda e morbida, con le orecchie lunghe e gli occhi lucidi.
Era Lolo, un cucciolo di leprotto che si era perso. Aveva paura, era stanco e non sapeva più come tornare a casa. Dino lo guardò con dolcezza. “Ciao… io sono Dino. Vuoi che ti aiuti?”
Lolo lo fissò. Era un po’ spaventato da quel dinosauro grande e con le placche rosse, ma gli occhi di Dino erano buoni. “Sì… mi aiuti davvero?” Dino sorrise, felice. “Certo! Non sei più solo, ora ci sono io.”
Da quel momento iniziarono a cercare insieme la tana di Lolo. Mentre camminavano, parlavano e ridevano. Lolo raccontava le sue storie buffe, e Dino mostrava i posti più belli della foresta: la cascata nascosta, il tronco-caverna, il campo delle lucciole.
Ogni tanto Lolo si stancava, e Dino si abbassava per farlo salire sulla schiena. Le placche rosse erano calde e comode, come un piccolo trono. Dopo tante ore, arrivarono a un fiume. L’acqua era alta e Lolo non sapeva nuotare. Tremava tutto. “Non posso passare… ho paura,” disse Lolo. Dino allora si inginocchiò. “Sali su di me. Io ti porto dall’altra parte. Non ti lascerò cadere.”
Lolo si fidò. Si aggrappò alle placche rosse e Dino entrò piano nell’acqua. Le onde erano forti, ma Dino era forte di più. Passo dopo passo, arrivò sull’altra sponda. Lolo saltò giù e abbracciò la zampa di Dino. “Grazie! Sei il mio eroe!”
Poco dopo, videro la collina dove viveva Lolo. La sua famiglia lo stava cercando. Quando videro Lolo tornare in groppa a un dinosauro, corsero tutti ad abbracciarlo. “Lui è Dino,” disse Lolo. “Il mio amico. Mi ha salvato.” La mamma di Lolo sorrise. “Grazie, Dino. Sei sempre il benvenuto qui.” Dino abbassò la testa, commosso. Era la prima volta che qualcuno lo chiamava amico.
Da quel giorno, Dino e Lolo diventarono inseparabili. Giocavano, ridevano, inventano canzoni. E presto, anche altri animali si unirono. Capirono che Dino non era spaventoso. Era gentile. Era divertente. E soprattutto, era un vero amico. La foresta non fu più silenziosa. Ora era piena di risate, giochi e storie sotto le stelle.
Morale della storia: essere amici significa aiutarsi, capirsi e restare vicini anche quando le cose sembrano difficili. A volte, un gesto gentile può far nascere la più bella delle amicizie. Come quella tra Dino e Lolo.